Problemi dell'autorità

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Problemi dell'autorità
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Filosofia del diritto

Chi può essere soggetto di autorità? Nel rapporto sono coinvolte persone al punto che lo stato è stato personificato. Hobbes ha molta cura di stabilire che esistono persone naturali e persone artificiali: è una finzione.

Gli enti impersonali, invece, non si atteggiano a persona eppure possono entrare in una relazione autoritativa, anzi secondo Weber è tipica del diritto ma non della politica. La persona ficta è la persona autorizzata.

La relazione autoritativa, essendo un principio esterno da’azione è un limite all’autonomia, per cui ognuno è legge a se stesso:il soggetto risulta eteronomo. Dall’illuminismo, si fa dominante il tema del conflitto fra liberta e autorità. Per gli illuministi la ragione umana capisce quali sono le regole attraverso le quali è giusto/opportuno/necessario guidare l’azione comune. L’uomo capisce per se stesso le regole di condotta. L’individuo è legge a se stesso: queste è il contenuto minimo del principio di autonomia.

È una reazione all’oscurantismo medievale e l’idea dell’eteronomia da parte di altri uomini o Dio. Sapere aude! Kant.

È questo conflitto che si gioca la dignità umana. Noi siamo condizionati da questa evoluzione del pensiero umano che si è proposta in questi termini, senza in prima analisi pensare che questa tensione possa essere non-violenta. Il contrattualismo pensa, per esempio, che il potere autoritativo statale emani dal consenso sociale orinario. L’eteronomia, per Hobbes, deriva da una mia cessione di diritti, il che mi sottomette. C’è qualcosa di violento nell’autorità, e il contrattualismo è una risposta a ciò. Soprattutto in contesti di autorità epistemica, d’altra parte, evoluzione filosofica illuministica ha subito una differenziazione nell’epos teologia contemporanea. Da popper si capisce che non possiamo conoscere senza l’apporto dell’autorità dei testi, scienziati ecc tutte le conoscenze derivano da relazione autoritaria. Nel campo giudico e politico è ancora necessario l’approfondimento dell’autorità come mezzo per ottenere dei beni. Non è solo limitazione mortificante, soprattutto nel campo della coordinazione: amplificazione delle capacità dell’individuo.

Uno dei paradossi dell’autorità è che non c’è autorità se non c’è chi si subordina ad essa: è una relazione. È questa l’idea dietro al rapporto fra autorità e consenso (riconoscerla come tale) necessario affinché raggiunga i suoi fini . ma ovviamente non esiste come autorità solo quella che viene riconosciuta come tale. Questo problema in ambito politico richiama la questione dell’efficacia dell’autorità (Ross , Alexi): è giuridico un ordinamento che non viene seguito da nessno? No, la desuetudine è un fenomeno giuridico molto lento ma efficace. Non essere obbedita è una delle cause di abrogazione di una norma e può succedere anche ad interi ordinamenti! È necessaria una sostanziale obbedienza da parte dei consociati nel complesso. D’altra parte il sistema richiede obbedienza senza chiedere consenso.

Il problema della legittimità riguarda il titolo che l’autorità esibisce nel suo normale svolgimento: tema delle concezioni formali e sostanziali dell’autorità. Ha il titolo per essere autorità o no? Il tipico titolo dell’autorità politica è l’elezione democratica, o essere autorizzata. È una problematica riguardante l’origine, complicata dal fenomeno costituzionale della legittimità., tradizionalmente era collegato all’origine, oggi negli stati Cost. la legittimità è collegata anche alle modalità del suo esercizio, infatti l’illegittima sorge quando un organo, che ha un titolo (origine), svolge in modo illegittimo le sue funzioni (verifica in itinere). L’autorità deve distinguersi tra mera forza e persuasione. Non è solo potere di condizionare l’agire dell’altro e non è solo proposta di convincimento. Weber ha analizzato il rapporto tra autorità e potere. Il potere sta laddove qualcosa o qualcuno è capace di ottenere obbedienza. C'è autorità solo se è legittimo il potere: per una relazione autoritativa ci vuole la capacita di ottenere obbedienza non con la forza, ma col titolo valido , con una ragione. Ci vuole un criterio di legittimità del potere. Nello studio delle forme storiche di potere individua tre criteri di legittimazione del potere. Il potere tradizionale è un potere legittimo perché la tradizione ha individuato in una figura l’autorità, per esempio la monarchia e le dinastie. Il potere carismatico è quello dei rivoluzionari: potere legittimato da alcuni per il carisma. Secondo Weber queste forme sono superate perché lo stato moderno ha adottato il criterio legale-razionale: è legittimo il potere che deriva attraverso un processo giuridico e risponde ad esigenze di razionalizzazione. È il potere riconosciuto agli organi dello Stato.

Quando si parla di poteri legittimi, è difficile distinguere da essi l’autorità, forse non ha neanche senso.

L’autorità: potere normativo autorità giudica: potere di fare regole fondato su regole (idea circolare).primato delle regole (della decisione nell’autorità politica). Ci sono decisioni fondate su regole.

I sistemi giuridici contemporanei sono un mix di autorità giuridica e politica. È difficile distinguere se è la regola a fondare la decisione è viceversa.