Pittura preistorica

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Pittura preistorica
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Pittura
Una scena di caccia dipinta sulle pareti delle Grotte di Lascaux, in Francia

Nel neolitico, grazie all'estrazione di coloranti naturali, è stata inventata l'arte della pittura. Gli antichissimi artisti, per dipingere, prediligevano le caverne, e, come tema, le azioni svolte normalmente da una persona dell'epoca nella vita quotidiana.

Nei dipinti rupestri però non venivano raffigurati animali in grado di fornire carni, pelli e grasso, come le renne, che allora costituivano allora circa il 90% delle prede, ma animali caratterizzati da un valore simbolico molto alto ma a noi in gran parte sconosciuto, come i bisonti, i mammut, i cavalli eccetera. Gli animali erano spesso ritratti isolati, con impasti di terre rosse e gialle, grasso animale e sangue. Nelle pitture più elaborate vengono anche rappresentate più scene in successione della battuta di caccia.

La tridimensionalità, delle prospettive insolite, una certa maestria nell'uso del colore, nell'utilizzare le asperità del terreno e nel delineare le forme si nota già nelle opere dei primi decenni nei quali si dipingeva. I dipinti venivano spesso esegiuiti in posizioni scomode, usando materiali deperibili e illuminati da una luce fioca. Ma se grande attenzione veniva concessa al ritratto degli animali (erano assenti invece i riferimenti naturalistici) e anche la figura umana era spesso solo abbozzata, priva di anatomia esatta, ma semmai in pose essenzialmente espressive o con tratti semiumani.

I più celebri esempi di pittura preistorica si possono ammirare in Francia, nelle Grotte di Lascaux e a Pech Merle, in Spagna nelle Grotte di Altamira, in Libia ad Acacus e in Somalia a Laas Gell.