Cursus honorum

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Cursus honorum
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Diritto romano
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Il cursus honorum era l'ordine sequenziale degli uffici pubblici tenuti dall'aspirante politico sia nella Repubblica Romana che nei primi anni dell'Impero romano. Fu progettato per gli uomini di rango senatoriale. Il cursus honorum conteneva una miscela di incarichi militari e politici. Ogni ufficio aveva un'età minima per l'elezione. C'erano intervalli minimi per tenere uffici successivi e leggi che proibivano di reiterare un ufficio.

Queste regole furono alterate e ignorate nel corso dell'ultimo secolo della Repubblica. Per esempio, Mario fu console per cinque anni consecutivi tra il 104 e il 100 a.C.

Presentati ufficialmente come opportunità per un servizio pubblico, gli uffici si sono spesso trasformati in mere occasioni di auto gratificazione. Dopo le riforme di Lucio Cornelio Silla era richiesto un intervallo di due anni per un nuovo ufficio o per concorrere un'altra volta allo stesso ufficio.

Inizio e fasi successive della carriera[modifica]

Il cursus honorum cominciava ufficialmente con dieci anni di servizio militare nella cavalleria romana (gli equites)[1] o nello staff di un generale che era un parente o un amico della famiglia. Il nepotismo non veniva condannato; era una parte integrante del sistema. Questi dieci anni erano considerati obbligatori per essere qualificato ad un incarico politico, ma in pratica la regola non era applicata rigidamente.

A Roma non c'era niente che assomigliasse ad un moderno partito politico. I candidati erano scelti per la reputazione personale e per quella della loro famiglia. I candidati che provenivano dalle famiglie più anziane e affermate erano favoriti perché potevano usare le abilità dei loro antenati per la loro propaganda elettorale.

I seguenti passaggi del cursus honorum erano realizzati tramite elezioni dirette che si svolgevano annualmente.

  • Il primo passo era quello di Questore (quaestor). I candidati dovevano avere almeno 30 anni (con la riforma di Augusto almeno 25 anni). Tuttavia i patrizi potevano anticipare la loro candidatura di due anni, sia per questa, sia per le altre cariche. Da otto a dodici questori servivano nella amministrazione finanziaria a Roma o come secondi dei governatori. L'elezione a questore portava con sé, a partire dalla tarda repubblica, l'automatica ammissione tra i membri del Senato.
  • A 36 anni, gli ex questori si potevano candidare per l'elezione ad una delle quattro cariche di Edile (aedilis). Gli edili avevano responsabilità amministrative a Roma, principalmente di carattere infrastrutturale, e spesso organizzavano giochi alla fine della carica. Gli edili erano solitamente due patrizi e due plebei. Questo passaggio era facoltativo.
  • Sei Pretori (Praetor) erano eletti tra uomini di almeno 39 anni (con la riforma di Augusto almeno 30 anni). Principalmente avevano responsabilità giudiziarie a Roma. Tuttavia potevano anche comandare una legione e avere l'incarico di governare, alla fine del loro mandato, province non assegnate ai consoli.
  • La carica di Console (consul) era la più prestigiosa di tutte e rappresentava il vertice di una carriera riuscita. L'età minima era 42 anni (con la riforma di Augusto fu ridotta a 33 anni). I nomi dei due consoli eletti identificavano l'anno. I consoli erano responsabili dell'agenda politica della città, comandavano eserciti di grandi dimensioni e governavano, alla fine del loro mandato, province importanti. Un secondo mandato come console poteva essere tentato solo dopo un intervallo di 10 anni.
  • L'ufficio di Censore (censor) era l'unico con una durata di 18 mesi anziché i 12 mesi usuali. I censori venivano eletti ogni cinque anni ed anche se la carica non aveva l'imperium militare, era considerata un grande onore. I censori erano responsabili dello stato morale della città, avviavano grandi lavori pubblici e, ultimo ma non meno importante, selezionavano i membri del Senato e potevano decretarne l'espulsione, la causa più frequente era l'indebitamento eccessivo di un membro del Senato.
  • La carica di Tribuno della plebe era un passo importante nella carriera politica di un plebeo, anche se non faceva parte del cursus honorum. La sua rilevanza era dovuta all'assoluta inviolabilità della sua persona (tale norma sacra fu violata solo in occasione dell'assassinio di uno dei Gracchi) ed è questo il motivo per il quale, in epoca imperiale, l' imperator faceva in modo di farsi attribuire senza soluzione di continuità la tribunicia potestas, oltre al ruolo ufficiale di difensore della componente più debole della società libera romana.

Aver tenuto ogni carica all'età più giovane possibile (in suo anno) era considerato un grande successo politico, poiché mancare la pretura a 39 anni significava che si sarebbe potuti diventare console solo a 42. Cicerone espresse il suo estremo orgoglio sia per essere un homo novus (come, prima di lui Gaio Mario), cioè una persona che era diventata console senza che nessuno dei suoi antenati lo fosse stato in precedenza, sia nell'essere stato eletto console "in suo anno".

Altre importanti cariche Romane, al di fuori del cursus honorum erano:

Governatore (gubernator) (Proconsole),
Pontefice massimo (pontifex maximus),
Princeps senatus (presidente del Senato),
Tribuno della plebe.

Nuovo cursus honorum dei due Ordini in età augustea[modifica]

Per approfondire questo argomento, consulta le pagine Ordine senatoriale e Ordine equestre.

Augusto volle distinguere prima di tutto le carriere superiori dalle inferiori. Egli dettò dei parametri d'avanzamento che comunque, in particolare per l'ordine equestre, videro la loro completa definizione a partire da Claudio, se non dai Flavi.

Voci correlate[modifica]

Note[modifica]

  1. Polibio, Storie, VI, 19, 4.

Collegamenti esterni[modifica]