Cenni Storici (Sistemi elettorali comparati)

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Cenni Storici (Sistemi elettorali comparati)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Diritto comparato

I sistemi elettorali nascono per esigenza dell'uomo di individuare dei capi all'interno di un gruppo organizzato. Inizialmente erano gli stessi capi ad imporsi, per esempio parlando di stato di natura, dove vinceva il più forte con il non trascurabile vizio di eliminare fisicamente gli altri contendenti. Si cercarono così metodi più procedurizzati tendendo sempre più alla non lesione fisica.

Primo Metodo: Acclamazione[modifica]

Attraverso la semplice riunione.

Vantaggi[modifica]

  • Metodo pacifico
  • Consolida l'idea di appartenenza a un gruppo

Svantaggi[modifica]

  • Spesso i dissidenti venivano fatti fuori
  • Prima o dopo la forza veniva utilizzata (spesso vincitore già scelto)

Già nell'antica Grecia vengono ricercati altri metodi. Innanzi tutto modificarono l'acclamazione inserendo la figura di un soggetto arbitro che bendato decidesse quale delle parti avesse ricevuto oggettivamente più consensi da parte dei partecipanti.

Secondo metodo: Estrazione a sorte[modifica]

Si pensava che le divinità condizionassero la scelta del vincitore. Questo metodo era perciò pacifico perché nessuno avrebbe mai contrastato il volere degli dei. Comunque durò poco.

Terzo metodo: Votazione[modifica]

Dall'antica Grecia, ha subito variazioni in epoca romana, ma è giunto fino a noi.

Già nella società romana i più importanti elementi della votazione erano compiuti (formazione dei collegi e trasformazione dei voti in seggi).

Gli studi del meccanismo per la trasformazione dei voti in seggi si sviluppa soprattutto in ambito della chiesa (per elezione di papi e cardinali…).

Fino al concilio di Trento era necessaria l'unanimità, poi fu inserito il sistema maggioritario.

Con lo sviluppo dei comuni vennero portato molto avanti i sistemi elettorali. Per esempio l'elezione del doge a Venezia: un sistema molto complicato formato da elezioni multiple.

Nomina e Votazione[modifica]

In Inghilterra all'incirca nel 1300 nascono i primi parlamenti (non intesi in senso moderno). Si radunavano soggetti nominati dalle classi più ricche per rappresentarli.

In questo modo Nomina e Votazione andarono per molto tempo avanti di pari passo il primo in Inghilterra, il secondo in area continentale.

Si ricongiungeranno in periodo di “Glorious Revolution” (anno 1689). Gli inglesi tentano di superare il sistema nominale con la formazione di parlamenti di rappresentazione popolare, avvicinandosi molto alla nostra votazione. Il parlamento inglese fu così legittimato dal popolo.

In Francia qualche tempo dopo per eliminare l' Ancient Regime si pone mano ad un parlamento (al fine di scrivere una Costituzione). Siamo in epoca di Illuminismo, eppure inizialmente la nascita di questo parlamento non equivalse alla legittimazione popolare. Già nella seconda Costituzione si parlava di “sovranità appartenente alla nazione”. Ma cos'è la nazione?

Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Nazione.

In epoca post-illuministica nonostante la “carta dei diritti dell'uomo e del cittadino” erano pochissime le persone considerate cittadini con la possibilità di votare (all'incirca il 2%). Tutte queste discriminazioni portarono nel XIX secolo numerose lotte per il suffragio maschile. Si cercarono criteri “automatici”, non collegati quindi a particolari attitudini personali. Ogni soggetto è portatore di dignità in quanto tale, che deve essere riconosciuta.

Il ruolo dei partiti[modifica]

In Europa nacquero in ambito di lotte per il suffragio. I partiti politici hanno sempre avuto due facce: hanno infatti contribuito alla formazione del suffragio ma anche al suo sgretolamento. I partiti sono canali per l'intermediazione tra base (popolo) e vertice.

Dopo la stabilizzazione del suffragio i partiti portarono alla formazione di regole per la trasformazione di voti in seggi. In altre realtà non fu necessario il rangiungimento del suffragio universale e la partitocrazia non si sviluppò come in area continentale (per esempio America).

In America non mancavano le discriminazioni. Gli schiavi non erano legittimati al voto, ma rispetto alla nostra cultura, li i non legittimati costituivano l'eccezione alla regola generale del voto-ammesso-a-tutti.

Proprio in America fu studiato per la prima volta il problema della proporzione per garantire a tutti gli stati federati eguale rappresentanza. Ogni singola porzione di territorio ha diritto a uguale rappresentanza.

Queste ideologie furono portate fino al continente europeo dove si tramutò in scelta proporzionale degli onorevoli in parlamento in base ai cittadini. Nacquero molti gruppi favorevoli al proporzionale e contrari all'abuso del maggioritario.

Questa accezione venne quindi traslata ai nostri parlamenti per portare ogni strato sociale alle rappresentanza.