Architettura antica

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Architettura antica
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia dell'architettura

Storia dell'architettura > Architettura antica


Introduzione[modifica]

L'Architettura occidentale ha origini al di fuori dell'Europa. Gli edifici più antichi sorsero, infatti, in Medio Oriente (precisamente nella valle del Tigri e dell'Eufrate) e in Egitto nella valle del Nilo. Prima di iniziare a trattare queste due importanti civiltà è doveroso accennare alle caratteristiche principali dell'architettura preistorica.

Età Preistorica[modifica]

Stonehenge


Il sistema architettonico principale è il trilite: un sistema statico formato da due elementi verticali e da uno orizzontale sovrapposto e sorretto dai due.
È un sistema costruttivo preistorico megalitico e un esempio che tuttora sopravvive è Stonehenge in Inghilterra: un Cromlech datato 2500-2000 a.C. che aveva funzione sacra e rituale.
Altra struttura che utilizza il sistema trilittico è il sito di Tarxien a Malta: sono tre tempi megalitici datati 2200-1800 a.C. Una caratteristica importante osservata in questi templi è la presenza di decorazioni incise sulle pietre di costruzione che ritorneranno successivamente.
Questo sistema architravato che utilizzava la pietra come elemento strutturale è tipico dei templi che si andranno poi a sviluppare in epoca successiva.


Mesopotamia[modifica]

Ziqqurat di Ur
Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Mesopotamia.

Già del IV millennio a.C. si osservano in Mesopotamia i primi segni di un'architettura monumentale e di una coscienza urbana.
Fu a Eridu che ebbe inizio la lunga storia dell'architettura templare che raggiunse il punto più alto con le gigantesche ziqqurat e i sontuosi templi sumeri, babilonesi e assiri. La popolazione credeva che la città fosse proprietà degli dei, quindi era essenziale proteggerli e offrire loro un riparo il più possibile solido e sicuro.
La città di Uruk fu ricoperta per un terzo da templi ed edifici pubblici; nel Santuario dedicato a Inanna comparvero le prime colonne di mattoni isolate di cui si abbia notizia che formavano un porticato che collegava i vari templi.
Col passare dei secoli i templi assunsero sempre dimensioni più grandi fino ad approdare allo ziqqurat di Ur (2125 a.C.) costituito da una struttura interna di mattoni crudi rivestita con mattoni cotti e da spettacolari rampe. Di questo edificio rimane conservato solo il livello inferiore di 18 metri ma era circondato da un'intera città che poteva vantare mura di protezione, due baie protette, templi ed edifici pubblici ben protetti all'interno della città.
Tutto questo rientrava nel quadro di ricca civiltà urbana, fondata sul commercio oltre che sull'agricoltura, artefice di invenzioni fondamentali per la nostra civiltà come la scrittura su tavolette di argilla (3200 a.C.), l'architettura monumentale e la città-stato.
Le tecniche costruttive sumere furono riprese e sviluppate anche dai bellicosi re assiri che nonostante conoscessero le tecniche costruttive della volta e della cupola, non compirono alcun progresso tecnico.

Disegno dei Giardini Pensili di Babilonia, sullo sfondo la gigantesca ziqqurat

Dopo la caduta dell'impero Assiro, il centro del potere si spostò a sud, dove i monarchi di una dinastia neo-babilonese ricostruirono la città di Babilonia. Non restano molte testimonianze dell'impero babilonese del primo periodo (guidato da Hammurabi dal 1792 al 1750 a.C.) ma ne abbiamo alcune del secondo, quando la città fu ricostruita da Nabucodonosor II; la città aveva una pianta a scacchiera con una doppia cinta muraria, torri e canali artificiali e l'enorme ziqqurat che fu all'origine della leggenda della torre di Babele nel Vecchio Testamento.
La via d'accesso alla città era una strada lastricata che conduceva alla porta di Ishtar, il tutto rivestito con mattoni e decorazioni colorate. A destra della porta sorgeva il palazzo di Nabucodonosor che probabilmente era affiancato ai Giardini pensili che , con le mura della città, erano considerati una delle sette meraviglie del mondo antico.
Quando Ciro il Grande nel 539 a.C. conquistò la città ne adottò anche lo stile architettonico che passò quindi ai Persiani. Abbiamo infatti la testimonianza di Persepoli, città edificata da Dario nel 518 a.C. che con la sua scalinata e i superbi altorilievi, concluse gloriosamente la vicenda dell'architettura mesopotamica.

Egitto[modifica]

Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Egitto.



Bibliografia[modifica]

D. Watkin, Storia dell'architettura occidentale, Zanichelli, Bologna 2007.
D. Calabi, Storia della città. L'età moderna, Marsilio, 2001.
C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, G. Ortolani, A. Viscogliosi, L'architettura del mondo antico, Roma-Bari, Laterza, 2006.
S. Piccolo, Antiche Pietre: La Cultura dei Dolmen nella Preistoria della Sicilia sud-orientale, Morrone Editore, Siracusa 2007.

Voci Correlate[modifica]